Vivi lento (19 febbraio 2012)
rallenta il tempo
non affrettare il passo
siedi sopra questa tua ricchezza
di vivere il momento
Non perdere la vita
vestendola d’affanni
ascolta il tuo respiro
fallo ora
lascia che i pensieri si dilatino
guardali vagare contro il cielo
come foglie al vento
lasciali danzare
Ringrazia questo scorrere
puoi dar corpo ad un pensiero
ringrazia il suo lento incedere
senza il quale una carezza
sarebbe solo un ‘intenzione
congelata nell’eternità
Uscita d’emergenza (1 settembre 2012)
Dimenticare
non è male
Far posto a nuove voci
per non piangere per sempre
per non torcersi nel lutto
Silenzio e luci spente
poi di nuovo il sole
issare un’altra ancora
e salpare ancora
Dimenticare gli occhi
lasciar cadere le parole
i gesti delle mani
e far spazio nel baule
per sospiri nuovi
sentieri sconosciuti
incontri mai avvenuti
4 ottobre
La risacca di Kassiópi
Ascolta l’onda
L’onda si infrange sui ciottoli senz’angoli
E poi frigge rotolandoseli via
È azzurra e verde l’acqua
Ogni tanto lampa
quando si mostra il ventre un pesce
Se la vedi s’arriccia l’onda/ intorno a un bigodino d’aria
pettinatura temporanea immaginaria.
Ma se trova scogli aguzzi e inattaccabili
diventa fastidiosa
Li sbatte e si frantuma
li tira per la manica
“E dai e dai e dai”
sembra spumeggiare
ma lo scoglio resta immobile
nel suo stesso posto
Del suo stesso colore.